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La Storia di Nola

Aggiornamento: 14 mag 2020

Finalmente trovo il coraggio di scrivervi la mia storia.

Non tutta, sarebbe troppo lunga e noiosa, ma l'incipit.

Trovo il coraggio oggi, alla vigilia della "Settimana Mondiale della Tiroide 2019", per spiegarvi l'importanza che questa settimana ha avuto per me quattro anni fa.

Per una serie "fortuita" di eventi, quell'anno (era il 2015) ero stata coinvolta nelle iniziative organizzate in merito dall'Ospedale che frequentavo come specializzanda di Radiodiagnostica, con un ruolo di ecografista. Ero ben felice di partecipare, anche perché la tiroide era uno dei miei argomenti preferiti tanto che seguivo attivamente ecografie, agoaspirati, con successiva consegna al paziente dell'esame citologico, e termoablazioni tiroidee.

Era previsto inizialmente che affiancassi l'endocrinologo nelle sue visite solo due giorni, il martedì e il giovedì, ma per un "disguido", anche il venerdì pomeriggio di quella settimana, venerdì 22 maggio, mi ritrovai in ambulatorio a fare ecografie a chi si presentasse sua sponte per un controllo della tiroide.

Finite le visite, i due endocrinologi con cui avevo collaborato quel pomeriggio, mi chiesero di unirmi e partecipare allo screening, in quanto, secondo loro, avessi 3 fattori di rischio per tumore tiroideo: "Sei giovane, sei donna e sei radiologa!", dissero per convincermi.

Ma non ve ne fu bisogno, ero già convinta a partecipare, ignara di quello che stava per accadere. Mi sdraiai sul lettino ecografico e dissi loro "Mi raccomando, TATTO nel dirmi cosa vedete..."

.....Non appena il collega poggiò la sonda sul collo in posizione mediana, mi disse che avevo un nodulo, ma non un nodulo qualunque, un nodulo che doveva essere approfondito subito con agoaspirato date le sue caratteristiche ecografiche! Io mi girai verso lo schermo e, guardando il nodulo, pensai "E' un Carcinoma Papillifero!".

Un brivido corse sulla mia schiena, cercai invano rassicurazioni, conscia che ormai il destino si era compiuto e che in un secondo avevo varcato la sottilissima soglia che separa chi non ha avuto un tumore da chi lo ha avuto, e da medico ero divenuta paziente.

Il resto ve lo risparmio o magari lo racconterò più avanti, ma una cosa è certa: NON MI ERO SBAGLIATA, diagnosi corretta.

E così eccomi qui, insieme medico e paziente 048, insieme a voi, amici, che avete condiviso questa esperienza particolare che fa cambiare tutto: priorità, pensiero, vita e, nel mio caso, anche il rapporto con la mia professione e con i pazienti.

Per questo vi esorto in questi giorni a partecipare numerosi alle iniziative che si svolgeranno nelle vostre città, oppure a pensare di controllare anche la tiroide, ma non solo con gli esami del sangue, anche sottoponendovi a un controllo ecografico perché i tumori tiroidei sono molto spesso silenti dal punto di vista clinico.

Esorto anche voi pazienti, che già avete provato sulla vostra pelle determinate esperienze, a fare propaganda sulla prevenzione e sullo screening tiroideo, sopratutto con i vostri familiari.

Un abbraccio a tutti e grazie di esserci!



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